La verità è che il mondo delle relazioni non monogame è un universo ricco e variegato, dove non esiste un’unica scelta giusta, ma infinite possibilità che riflettono chi siamo e cosa desideriamo davvero.
Immagina di entrare in una libreria dove ogni scaffale contiene storie d’amore diverse, ognuna con le sue regole, i suoi personaggi, le sue emozioni. Alcune ti sembreranno familiari, altre ti appariranno strane o lontane dalle tue esperienze.
In questo articolo troverai una mappa per iniziare a orientarti. Perché le parole che usiamo per descrivere le nostre relazioni non sono semplici etichette – creano mondi, plasmano aspettative, definiscono confini. E prima di sperimentare, è essenziale fare chiarezza.
Che tu sia curioso, in esplorazione attiva, o già dentro una relazione non monogama e alla ricerca di strumenti per comprenderla meglio, i prossimi paragrafi ti accompagneranno a riconoscere le diverse forme che l’intimità può assumere quando scegliamo di andare oltre il modello tradizionale.
Indice
- Definizione e caratteristiche della non monogamia etica
- Relazione aperta: il punto di partenza più comune nella non monogamia
- Poliamore: costruire e mantenere multiple relazioni intime
- Relazioni gerarchiche vs non gerarchiche: libertà, struttura e potere nella non monogamia
- Anarchia relazionale: libertà oltre le etichette tradizionali
- Relazioni monogamish: il ponte flessibile tra monogamia e non monogamia
- Relazioni aperte asimmetriche: quando solo un partner desidera vedere altre persone
- I rischi dell'ideologia della non monogamia
- Come scegliere il modello di non monogamia più adatto a te
- Oltre le etichette, verso l'autenticità nelle relazioni
- Domande frequenti sulla non monogamia etica
- Bibliografia
Definizione e caratteristiche della non monogamia etica
La non monogamia etica non è semplicemente l’opposto della monogamia. È un approccio relazionale basato su due pilastri fondamentali: consenso informato e trasparenza. In altre parole, tutte le persone coinvolte sanno cosa sta succedendo, hanno dato il loro consenso autentico, e comunicano apertamente lungo il percorso.
L’aggettivo “etica” non implica un giudizio morale di superiorità. Non significa che questo approccio sia più “giusto” o “evoluto” della monogamia. Indica piuttosto che queste relazioni si basano su principi condivisi e consapevoli, dove l’onestà sostituisce la segretezza.
Come sottolinea la ricercatrice Elisabeth Sheff nel suo studio The Polyamorists Next Door, la non monogamia etica funziona come un grande ombrello che accoglie diverse configurazioni relazionali, ognuna con le proprie caratteristiche. Il poliamore è solo una di queste – e forse la più nota – ma non l’unica.
I principi fondamentali della non monogamia etica:
- Consenso esplicito – Tutti i partner sono consapevoli e d’accordo con la natura della relazione
- Comunicazione onesta – Le informazioni importanti vengono condivise, non nascoste
- Rispetto dei confini – Ogni persona ha diritto di stabilire limiti che vanno rispettati
- Responsabilità emotiva – Ciascuno si assume la responsabilità dei propri sentimenti
- Negoziazione continua – Gli accordi vengono rivisti e adattati nel tempo
Secondo un sondaggio condotto nel 2023 da YouGov, circa il 20% degli adulti sotto i 30 anni ha sperimentato qualche forma di non monogamia consensuale, con un aumento del 5% rispetto al 2018.

Relazione aperta: il punto di partenza più comune nella non monogamia
Quando molte persone pensano alla non monogamia, immaginano una relazione aperta: una coppia “primaria” che mantiene un legame privilegiato mentre si concede esplorazioni sessuali con altre persone.
Secondo uno studio di Levine et al. (2018) pubblicato sul Journal of Sex Research, è il modello non monogamo più diffuso, soprattutto come primo passo oltre la monogamia.
In questo formato, la coppia conserva generalmente un’esclusività emotiva – i legami profondi, l’intimità quotidiana, i progetti di vita restano all’interno della relazione primaria, mentre gli incontri esterni sono principalmente sessuali o comunque limitati nell’intensità affettiva.
I punti di forza delle relazioni aperte:
- Semplicità strutturale – La coppia resta il centro della vita affettiva
- Contenimento emotivo – Minore complessità rispetto ad altre forme di non monogamia
- Stabilità – Cambia meno la struttura relazionale esistente
- Flessibilità sessuale – Permette di esplorare desideri diversi mantenendo la relazione principale
Le sfide delle relazioni aperte:
- Gestione della gelosia – Emerge spesso quando l’altro inizia a frequentare nuove persone
- Comunicazione sui limiti – Necessità di chiarire cosa è permesso e cosa no
- Questione etica dei partner “secondari” – Che potrebbero sentirsi trattati come accessori
- Confini emotivi sfumati – Difficoltà nel separare nettamente sesso ed emozioni
“Avevamo stabilito che potevamo vedere altre persone, ma solo per il sesso. Quando ho scoperto che mio marito stava iniziando a provare sentimenti per una ragazza che frequentava, mi sono resa conto che non avevamo mai davvero discusso quella possibilità. Davamo per scontato che sarebbe rimasta una cosa fisica.” – Marina, 34 anni
Come iniziare una relazione aperta: consigli pratici
Se stai considerando di aprire la tua relazione, ecco alcuni passaggi fondamentali:
- Instaura un dialogo approfondito con il partner sui motivi e le aspettative
- Ricerca informazione sulle diverse possibilità e sfide
- Date una definizione chiara dei confini (cosa è permesso e cosa no)
- Accordatevi sulla comunicazione (quanto condividere delle esperienze esterne)
- Create un piano per gestire le difficoltà che potrebbero emergere
Poliamore: costruire e mantenere multiple relazioni intime
A differenza delle relazioni aperte, il poliamore riconosce esplicitamente la possibilità di intrattenere multiple relazioni intime e affettive simultaneamente. Non si tratta solo di “avere più partner sessuali”, ma di creare legami autentici con più persone, con diversi gradi di coinvolgimento emotivo.
Una ricerca di Balzarini et al. (2019) pubblicata su Archives of Sexual Behavior ha evidenziato che le persone poliamorose tendono a dare grande valore all’autonomia personale, alla comunicazione aperta e alla crescita individuale all’interno delle relazioni.
I punti di forza del poliamore:
- Diversità relazionale – Possibilità di vivere diversi tipi di intimità con persone diverse
- Autenticità emotiva – Non dover limitare i propri sentimenti verso gli altri
- Reti di supporto affettivo più ampie – Più persone che si prendono cura l’una dell’altra
- Crescita personale – Opportunità di lavorare su gelosia, comunicazione e consapevolezza
Le sfide del poliamore:
- Gestione del tempo – L’amore può essere infinito, ma le ore della giornata no
- Equilibrio emotivo – Mantenere attenzione e cura verso relazioni diverse
- Riconoscimento sociale – Confronto con una società che fatica a comprendere
- Complessità logistica – Coordinare vite, case, impegni e talvolta famiglie
Configurazioni poliamorose comuni:
- Triade (o tripletta) – Tre persone tutte in relazione tra loro
- V – Una persona in relazione con altre due che non sono in relazione tra loro
- Quad – Quattro persone con varie configurazioni relazionali interne
- Rete poliamorosa – Configurazioni più ampie e complesse di relazioni interconnesse
Le statistiche mostrano che circa il 5% della popolazione americana si identifica come poliamorosa, con numeri in crescita tra i Millennials e la Generazione Z (Psychology Today, 2022).

Relazioni gerarchiche vs non gerarchiche: libertà, struttura e potere nella non monogamia
Un aspetto cruciale che attraversa molti modelli di non monogamia è la presenza o assenza di gerarchie relazionali.
Nelle relazioni gerarchiche, esiste una chiara distinzione tra partner “primari” (generalmente con cui si condivide la quotidianità, le finanze, magari i figli) e partner “secondari” o “terziari”, con cui si hanno legami meno centrali. Questa struttura offre chiarezza e sicurezza, ma può creare dinamiche di potere problematiche.
Nelle relazioni non gerarchiche, invece, ogni legame ha un valore autonomo, non necessariamente comparabile con gli altri. Non esiste un “partner principale”, ma diverse relazioni che possono evolversi secondo le loro traiettorie uniche.
Vantaggi delle relazioni gerarchiche:
- Chiarezza nei ruoli e nelle aspettative
- Protezione della relazione primaria e dei suoi progetti
- Sicurezza emotiva per chi teme di “perdere posizione”
- Maggiore accettazione sociale (sembra più simile al modello tradizionale)
Vantaggi delle relazioni non gerarchiche:
- Libertà di evoluzione per ogni relazione
- Minori dinamiche di potere tra partner diversi
- Equità nell’importanza data ai diversi legami
- Autonomia decisionale in ogni relazione
La domanda chiave che distingue questi approcci è: quanto controllo esercitiamo sulle relazioni dell’altro?
In un sistema gerarchico, il partner primario ha solitamente un certo “diritto di veto” o priorità; in un sistema non gerarchico, questo potere è molto più limitato o assente.
Il libro Più di due. Guida pratica al poliamore etico di Franklin Veaux e Eve Rickert esplora in profondità questa distinzione, evidenziando come le gerarchie relazionali possano sia proteggere che limitare, a seconda di come vengono implementate e comunicate.
Anarchia relazionale: libertà oltre le etichette tradizionali
All’estremo opposto delle relazioni gerarchiche troviamo l’anarchia relazionale, un approccio che rifiuta categoricamente le etichette e le strutture predefinite. Qui non esiste una distinzione rigida tra partner, amici, amanti – ogni relazione è libera di definirsi in base ai desideri e ai bisogni delle persone coinvolte, senza regole prestabilite.
Come spiega l’attivista e scrittrice Andie Nordgren nel suo influente manifesto del 2012, l’anarchia relazionale si basa sul principio che “l’amore è abbondante e ogni relazione è unica“. Non si danno per scontate aspettative o obblighi basati sul “tipo” di relazione, ma si negozia tutto in base alla singola connessione.
I principi fondamentali dell’anarchia relazionale:
- Rifiuto delle etichette – Non definire le relazioni secondo categorie prestabilite
- Autonomia personale – Ogni persona è responsabile dei propri bisogni e desideri
- Nessun diritto di proprietà – Le persone non “appartengono” ad altre persone
- Comunicazione senza presupposti – Non dare per scontato che l’altro sappia cosa vuoi
- Affetto oltre il romanticismo – Valorizzare tutti i tipi di connessione, non solo quelle romantiche
I punti di forza dell’anarchia relazionale:
- Autenticità radicale – Sei libero di seguire esattamente ciò che senti
- Assenza di gabbie relazionali – Ogni relazione può evolversi senza limiti imposti
- Rispetto profondo dell’autonomia – Nessuno decide per l’altro
- Libertà dalle aspettative sociali – Non devi seguire “copioni” prestabiliti
Le sfide dell’anarchia relazionale:
- Gestione dell’insicurezza – Senza strutture chiare, l’incertezza può aumentare
- Definizione di confini flessibili – Come stabilire cosa funziona per te senza regole rigide
- Comunicazione intensiva – Necessità di dialogo costante e profondo
- Fraintendimenti con persone più tradizionali – Difficoltà a spiegare la propria visione
Uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of Sex Research ha rilevato che i praticanti dell’anarchia relazionale mostrano livelli più bassi di gelosia possessiva ma possono sperimentare maggiore insicurezza rispetto a chi pratica altre forme di non monogamia con strutture più definite.

Relazioni monogamish: il ponte flessibile tra monogamia e non monogamia
Coniato dal giornalista Dan Savage, il termine “monogamish” descrive relazioni tendenzialmente monogame che però presentano occasionali aperture. Non si tratta di una non monogamia strutturale e continuativa, ma di eccezioni concordate in contesti specifici.
Questo modello è particolarmente adatto per coppie che vogliono mantenere un legame principalmente esclusivo pur concedendosi alcune esplorazioni.
Esempi comuni di relazioni monogamish:
- Coppie che occasionalmente partecipano insieme a esperienze sessuali con terze persone
- Partner che hanno stabilito “eccezioni geografiche” durante viaggi o periodi di lontananza
- Accordi per situazioni particolari (es. eventi specifici, anniversari, occasioni speciali)
- Relazioni in cui sono permessi flirt o connessioni online ma non incontri fisici
I punti di forza delle relazioni monogamish:
- Maggiore elasticità rispetto alla monogamia rigida
- Mantenimento della struttura di coppia come centro stabile della relazione
- Riduzione della monotonia sessuale senza rischi per il legame principale
- Gradualità nell’esplorazione di dinamiche non monogame
Le sfide delle relazioni monogamish:
- Gestione dei confini che possono diventare confusi se non ben definiti
- Rischio di aspettative implicite non comunicate che generano malintesi
- Squilibri nell’interesse verso l’apertura tra i partner
- Evoluzione non pianificata verso forme più strutturate di non monogamia
Una ricerca di Cohen e Wilson (2017) suggerisce che questo modello è particolarmente diffuso tra coppie di lunga data (oltre i 5 anni) che cercano di bilanciare sicurezza e novità nella loro vita sessuale.
“Siamo sostanzialmente monogami, ma ci piace sperimentare insieme. A volte invitiamo una terza persona, altre volte andiamo a feste private dove possiamo interagire con altri. La differenza è che lo facciamo sempre insieme, è una nostra avventura comune.” – Carlo e Marta, coppia da 12 anni
Relazioni aperte asimmetriche: quando solo un partner desidera vedere altre persone
Un caso particolare è quello delle relazioni in cui solo uno dei partner ha il desiderio o la possibilità di frequentare altre persone. Questo può accadere per vari motivi: differenze di desiderio sessuale, situazioni di distanza, identità sessuali diverse, o semplicemente perché un partner è interessato alla non monogamia mentre l’altro no.
Motivi comuni di apertura asimmetrica:
- Differenze di libido tra i partner
- Orientamenti sessuali diversi (es. partner bisessuale che desidera esplorare)
- Situazioni di distanza geografica prolungata
- Condizioni di salute che influenzano la vita sessuale di un partner
- Interessi sessuali diversi che un partner non condivide
Queste configurazioni possono funzionare, ma richiedono accordi particolarmente chiari e un lavoro profondo sull’invidia e sull’asimmetria. La domanda cruciale qui è: si tratta di un accordo autentico o di un adattamento doloroso?
Strategie efficaci per gestire relazioni aperte da un solo lato:
- Comunicazione brutalmente onesta sui sentimenti reali
- Consenso autentico non dato per paura di perdere l’altro
- Benefici compensativi per il partner che “rinuncia” all’esclusività
- Regole chiare e ben definite su cosa è permesso e cosa no
- Check-in regolari per verificare il benessere emotivo di entrambi
La psicoterapeuta Esther Perel, nel suo libro Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà, sottolinea l’importanza di distinguere tra compromessi sani e sacrifici insostenibili in queste situazioni. Un partner che acconsente all’apertura unilaterale per paura di perdere l’altro sta facendo una scelta autentica, o sta semplicemente posticipando un conflitto inevitabile?
I rischi dell’ideologia della non monogamia
Uno degli aspetti più delicati della non monogamia etica riguarda il rischio che la libertà si trasformi in un obbligo di libertà. In alcune comunità o cerchie sociali, la non monogamia può essere presentata come l’unica scelta “evoluta” o “illuminata”, creando pressioni implicite su chi potrebbe non sentirsi a proprio agio con questi modelli.
Segnali di pressione ideologica nella non monogamia:
- Descrizione della gelosia come “immaturità” da superare obbligatoriamente
- Presentazione della monogamia come “limitante” o “superata”
- Insistenza che “tutti siamo naturalmente non monogami”
- Minimizzazione del disagio emotivo come “condizionamento culturale”
- Uso di termini come “illuminato” o “evoluto” per chi pratica la non monogamia
Il consenso non è semplicemente firmare un contratto o concordare intellettualmente con un’idea. È un processo continuo di riconoscimento e allineamento tra ciò che diciamo di volere e ciò che sentiamo davvero. Una non monogamia può definirsi etica solo se lo è per tutte le persone coinvolte, non solo in teoria ma nell’esperienza quotidiana.
Come evidenziato dalla ricercatrice Amy Moors (2019) in uno studio sull’ideologia della non monogamia, è fondamentale riconoscere che diversi stili relazionali possono essere ugualmente validi per persone diverse – e che forzare se stessi o altri verso un modello non risonante può causare danni significativi.
Come riconoscere se una scelta è autentica o ideologica:
- Ti senti libero di esprimere dubbi senza essere giudicato?
- I tuoi limiti vengono rispettati o considerati “da superare”?
- C’è spazio per l’evoluzione dei tuoi sentimenti nel tempo?
- Le difficoltà emotive vengono accolte o minimizzate?
- Ti senti a tuo agio nel condividere le tue esperienze reali?

Come scegliere il modello di non monogamia più adatto a te
La buona notizia è che nessuna etichetta è fissa, nessun modello è definitivo. Le persone cambiano, le relazioni evolvono, e ciò che funziona in un momento della vita può non essere più adatto in un altro.
Il modello “giusto” non è quello considerato più progressista o sofisticato, ma quello che ti fa sentire autentico e sicuro, che permette a te e alle persone con cui sei in relazione di crescere e fiorire.
Domande guida per orientarti nella scelta:
- “Quanto desidero costruire legami multipli?” Alcuni cercano diverse connessioni profonde, altri preferiscono separare l’intimità emotiva dalle esplorazioni sessuali.
- “Che spazio emotivo ho davvero in questo momento?” Gestire più relazioni significative richiede risorse emotive, tempo, energia – sei in una fase della vita in cui puoi offrirle?
- “Come reagisco all’idea che il mio partner sia intimo con altri?” Non per giudicarti, ma per comprendere quali modelli potrebbero essere più compatibili con il tuo sentire.
- “Qual è la mia motivazione per esplorare la non monogamia?” Curiosità, desiderio di libertà, pressioni esterne, problemi nella relazione attuale?
- “Cosa mi fa sentire visto, rispettato, libero?” Al di là delle etichette, quali configurazioni relazionali risuonano con il tuo autentico sentire?
La psicologa Jessica Fern, autrice di Polysecure (2020), suggerisce di esplorare questi territori con gentilezza verso se stessi, riconoscendo che le nostre risposte possono cambiare nel tempo e che l’obiettivo non è aderire a un modello perfetto, ma costruire relazioni che sostengano il nostro benessere e la nostra crescita
Oltre le etichette, verso l’autenticità nelle relazioni
Alla fine di questo viaggio attraverso le diverse forme di non monogamia etica, l’invito è a smettere di chiedersi ossessivamente “in che modello sto?” per iniziare a domandarsi “chi sono io, oggi? cosa desidero veramente?”
Non devi incasellarti. Devi ascoltarti. Non esiste un’etichetta perfetta che catturi la complessità unica delle tue relazioni. Ma esiste una configurazione relazionale che ti fa sentire intero, anche se non ha ancora un nome.
Come scrisse la poeta Audre Lorde: “non esistono idee nuove, solo nuovi modi di rendere quelle idee sensibili al cuore”.
Forse è questo il vero valore delle diverse forme di non monogamia: non tanto offrirci modelli alternativi, quanto invitarci a riconoscere che l’amore può assumere infinite forme, tutte legittime quando nascono da un consenso autentico e da una comunicazione sincera.
Quale forma di relazione risuona con il tuo cuore, oggi?
Se senti il bisogno di uno spazio sicuro dove esplorare ciò che desideri davvero — al di là delle etichette, delle aspettative e dei modelli prestabiliti — possiamo farlo insieme.
Prenota una consulenza psicologica: ti aiuterò a ritrovare chiarezza, autenticità e direzione nelle tue relazioni.
Domande frequenti sulla non monogamia etica
Che differenza c’è tra poliamore e relazione aperta?
Nel poliamore si costruiscono più relazioni affettive e intime contemporaneamente, mentre nella relazione aperta si mantiene una relazione principale, ma si vivono esperienze sessuali esterne, spesso senza legami emotivi.
È normale provare gelosia in una relazione non monogama?
Assolutamente sì. La gelosia è un’emozione umana. Lavorare su di essa, invece di negarla, è parte del percorso di crescita nella non monogamia etica.
Come faccio a sapere se la non monogamia è adatta a me?
Poniti domande profonde su cosa desideri, come vivi la libertà, quanto spazio emotivo hai, e osserva le tue reazioni reali, non solo le tue idee.
È possibile vivere una non monogamia etica felice anche se il partner è scettico?
Solo se c’è comunicazione sincera e consenso autentico. Forzare l’altro o adattarsi per paura non è etico e può generare sofferenza.
La non monogamia è una moda passeggera?
No, è una possibilità relazionale antica, oggi più visibile. Non è per tutti, ma per molti è un percorso autentico e profondo.
Bibliografia
- Elisabeth Sheff (2014). The Polyamorists Next Door: Inside Multiple-Partner Relationships and Families. Rowman & Littlefield.
- Eli Sheff, citata anche in: Poliamore: L’amore è infinito (a cura di Serena Marchi), Fandango Libri, 2019 – contiene sintesi e riferimenti alle ricerche di Sheff.
- Emily A. Levine et al. (2018). “Open Relationships: A Review of the Literature.” Journal of Sex Research.
- Rhonda N. Balzarini et al. (2019). “Sexual and Relationship Satisfaction in Monogamous and Consensually Non-Monogamous Relationships.” Archives of Sexual Behavior.
- Franklin Veaux & Eve Rickert (2014). Più di due. Guida pratica al poliamore etico, Odoya, 2017.
- Andie Nordgren (2012). The Short Instructional Manifesto for Relationship Anarchy.
- Jessica Fern (2020). Polysecure. Attaccamento, trauma e non monogamia consensuale, Tlon, 2023.
- Dan Savage (2011). Savage Love: Straight Answers from America’s Most Popular Sex Columnist.
- Amy C. Moors (2019). “The role of ideology in shaping non-monogamous practices.” Current Opinion in Psychology.
- Esther Perel (2018). Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà, Solferino.
- Edizione italiana:
- Cohen, J. & Wilson, M. (2017). “Monogamish Couples and Sexual Satisfaction.” Sexualities..
- YouGov Survey (2023). “Consensual Non-Monogamy Among Young Adults.”
